“Il presente comunicato stampa viene formulato per ribadire pubblicamente la posizione dei
Sindaci di Birori, Bortigali, Lei e Noragugume relativamente sia alla nota vicenda di Badde Salighes che alla cosiddetta “Crisi politica” dell’Unione, già espressa sia nell’Assemblea dei Sindaci del 26/07/2023 che nella successiva del 29 agosto u.s. conclusasi con il voto favorevole sulla fiducia al Presidente dell’Unione, il Sindaco di Silanus Gianpietro Arca.
Come è ormai ampiamente noto, la questione prende le mosse da una vicenda, quella dei giovani
imprenditori di Bolotana, che disattendendo le prescrizioni di cui alla concessione ottenuta dalla Unione di Comuni, avente ad oggetto l’occupazione temporanea di 10 mq del cortile delle ex caserme dei Carabinieri di Badde Salighes, si introducevano senza alcuna autorizzazione all’interno del ristorante – di proprietà dell’Unione – ed effettuavano opere di carattere edilizio sia all’interno che all’esterno di detto edificio, compresa la sostituzione degli infissi.
Pur trattandosi di opere indubbiamente dal carattere migliorativo erano sempre e comunque abusive.
Dall’esposizione dei fatti svolta dal Presidente, nel corso dell’assemblea dei sindaci del 26/07/23, venivamo informati che il Vice Presidente dell’Unione, il Sindaco di Bolotana, aveva mentito al Presidente, relativamente a detta vicenda.
Alla domanda rivoltagli dal Presidente se fosse a conoscenza dell’effettuazione di lavori edilizi all’interno del ristorante da parte di detti imprenditori negava la circostanza, rassicurando il Presidente di essere stato mal informato.
Dinanzi a detta affermazione, ricordata in assemblea dal Presidente, il Vice Presidente non smentiva di aver mentito, confermando non solo che sapeva dei lavori, ma addirittura che si era complimentato con detti imprenditori per l’opera eseguita. A questo punto il Presidente ha sfiduciato il Vice Presidente Manconi da lui nominato su base fiduciaria.
A seguito di tale sfiducia il Sindaco di Borore si dimetteva sostenendo che le sue dimissioni da componente della Giunta Esecutiva fossero “la presa d’atto” dell’attuale situazione di profonda, per certi versi insanabile, difficoltà ad operare all’interno della Giunta…. Condizioni di difficoltà che
peraltro sono state determinate NON da forti divergenze sugli obiettivi e/o sulle scelte
programmatiche non condivise. MA da valutazioni differenti, tutte legittime, relative ad atti
burocratico/amministrativi…….. e terminava chiedendo al Presidente di “fare un passo indietro anche lui e rimettere il mandato, per ripartire da zero con un nuovo Presidente ed una nuova Giunta. Concetto ribadito dallo stesso Sindaco di Borore nel suo comunicato stampa.
Sulla stessa lunghezza d’onda si posizionavano gli interventi dei Sindaci di Sindia, Bolotana, Dualchi e di Macomer. Quest’ultimo, spingendosi oltre, affermava che le dimissioni del Sindaco di Borore –
Assessore della Giunta dell’Unione – avevano decretato, di fatto, la fine del mandato di Presidenza del Sindaco di Silanus Giampietro Arca.
Quanto ai due giovani imprenditori bolotanesi, nel corso dell’Assemblea dei Sindaci del 26/07/23 prevaleva la proposta di diffidarli espressamente affinché si attenessero pedissequamente a quanto stabilito nella autorizzazione rilasciatagli con espressa e perentoria prescrizione a lasciare immediatamente libera la parte dell’immobile costituente il ristorante.
Per il bene del territorio del Marghine e delle sue comunità, non certo perché non avevamo una precisa opinione sui fatti e sull’intera querelle che ne è scaturita, abbiamo optato per il silenzio, riservando le nostre considerazioni all’assemblea, a differenza di chi ha voluto dare immediatamente alla stampa la notizia, con un continuo susseguirsi di comunicati stampa, dichiarazioni, proclamazioni ed accuse di varia natura, come: “l’assoluto immobilismo dell’Unione, la paralisi dei servizi, l’abbandono del patrimonio dell’Unione”, così originando una vera e propria “Crisi dell’Unione”, che non può ritenersi propriamente politica in quanto trae origine da fatti aventi rilevanza amministrativa, come sottolineato anche dagli altri Sindaci. Crisi della quale, prima del 26 luglio u.s. non si era avuto sentore alcuno.
All’assemblea del 29 agosto u.s., ciascuno di noi, attenendosi ai soli fatti conseguenti alla nota
vicenda di Badde Salighies, dopo averli valutati attentamente, ha ritenuto di dover continuare ad
accordare la propria piena fiducia al Presidente Giampietro Arca, e conseguentemente abbiamo
respinto la richiesta delle sue dimissioni e votato per la surroga dei due assessori dimissionari.
Abbiamo, infatti, ritenuto che con le dimissioni del Sindaco di Borore il mandato di Arca in seno all’Unione non fosse venuto meno, così come abbiamo ritenuto assolutamente ingiustificata la richiesta formulata dai Sindaci di Borore, Macomer, Sindia, Bolotana e Dualchi, di remissione del mandato da parte del Sindaco di Silanus, anche perché soltanto il Sindaco di Macomer ha fornito una motivazione di carattere prettamente politico alla crisi “politica” dell’Unione, che comunque non abbiamo accolto.
Il Sindaco di Macomer durante l’assemblea del 29 agosto u.s. ha apertamente affermato che
chiedeva al Presidente di dimettersi, perché, pur riconoscendo la legittimità del suo operato relativamente alla nota vicenda di Badde Salighes, lo contestava precisamente per la sua “appartenenza politica”, causa – a suo dire – “della grave crisi imperversante nel Marghine da oltre dieci anni”.
Detto ciò, precisiamo che la fiducia accordata al Presidente in occasione del voto espresso
nell’Assemblea dei Sindaci del 29 agosto u.s., si fonda solo ed esclusivamente su un’attenta
valutazione della sua complessiva azione politico/amministrativa, compresa la vicenda di Badde Salighes che, per quanto ci riguarda, ha saputo gestire con la prontezza e la fermezza propria di un
Presidente.
Così come riteniamo doveroso puntualizzare che, stando a quanto da noi appreso nel corso della seduta del 26/07/2023, la volontà di portare la vicenda di Badde Salighes all’attenzione dell’Assemblea dei Sindaci non è stata del Presidente ma un’espressa richiesta del Sindaco di Borore.
Allo stesso modo ci teniamo ad evidenziare che il voto sulla fiducia del Presidente è stato richiesto per la vicenda di Badde Salighes e non per determinare una sfiducia politica in generale che non c’è e non c’è stata neppure un mese fa!
Quindi riteniamo che la questione relativa alla cosiddetta crisi politica dell’Unione sia stata utilizzata in maniera strumentale per decretare puramente e semplicemente la sfiducia nei confronti del Presidente, per il solo fatto che nel territorio del Marghine a seguito delle ultime elezioni amministrative sono cambiati gli assetti politici e non perché il Presidente non abbia operato correttamente. Quest’ultima circostanza è stata più volte ribadita da diversi Sindaci in occasione delle Assemblee dell’Unione.
Per tale ragione non condividiamo neppure la richiesta che il Presidente faccia un passo indietro e rassegni le dimissioni dalla carica, non essendo suffragata da una chiara e precisa motivazione circa l’errata gestione amministrativa e politica sia dell’Unione che della vicenda di Badde Salighes che possano, in qualche modo, rappresentare la causa della attuale crisi, che più che politica appare di carattere squisitamente personale.
Quanto alle motivazioni politiche espresse dal Sindaco Uda in assemblea e poste a fondamento della richiesta di dimissioni del Presidente, riteniamo che non possano da noi essere accolte e condivise, atteso che il Presidente, come già detto, nell’esercizio del suo mandato ha correttamente operato conformemente a quanto previsto dallo Statuto dell’Unione, dando attuazione solo ed esclusivamente agli indirizzi politici espressi dall’assemblea dei Sindaci, indipendentemente dalla sua sfera di appartenenza politica, che riteniamo debba essere comunque rispettata anche quando non condivisa.
Ogni Sindaco è libero di appartenere a qualsiasi schieramento politico, e va giudicato per quello che fa e non per la sua appartenenza politica. D’altronde è d’obbligo precisare che nelle Unioni di Comuni non esiste una maggioranza ed una minoranza, ma delle posizioni che riguardano principalmente gli interessi dei Comuni. Le Unioni nascono per consentire ai piccoli Comuni l’esercizio in forma associata dei servizi essenziali e, successivamente, con un’estensione interpretativa della normativa, anche per la realizzazione di progetti di sviluppo socio-economico di territorio sovracomunale più vasto. Far prevalere le appartenenze politiche, porterebbe a privilegiare l’interesse personale del Sindaco rispetto agli interessi della comunità.
Da ultimo, concordiamo sul fatto che occorra porre termine a questa diatriba e che dobbiamo
adoperarci per trovare una soluzione di buon senso, ma siamo altresì convinti che la strada corretta non sia quella delle dimissioni del Presidente Arca, poiché non si avrebbe alcuna garanzia di ritrovare l’unanimità perduta e anche perché suonerebbe come una censura del suo intero operato come Presidente dell’Unione.
Riteniamo, pertanto, che la strada corretta sia quella di far continuare il mandato di Arca fino alla sua naturale scadenza, auspicando vivamente che la nuova Giunta collabori fattivamente con il Presidente per dare attuazione agli indirizzi politici dell’assemblea dei Sindaci ”.
I sindaci di Silanus, Lei, Birori, Noragugume, Bortigali.