La notizia è che al tavolo convocato lunedì a Nuoro dal prefetto Giancarlo Dionisi per parlare della nuova ferrovia Prato Sardo-Abbasanta c’erano il commissario del comune capoluogo di provincia, Giovanni Pirisi, e il responsabile del comitato Trenitalia Nuorese, Claudio Solinas. Collegati in videoconferenza il ministro dei Trasporti Salvini, l’assessore regionale dei Trasporti Barbara Manca e i tecnici di Rete ferroviaria italiana.
Del tutto assenti Macomer e il Marghine. È improbabile che quanti rappresentano città e territorio siano stati invitati e non ci siano andati.
Più plausibile che l’ipotesi di chiamarli a partecipare non sia stata presa neanche in considerazione. Queste le novità emerse dall’incontro: Rete ferroviaria italiana ha garantito che a settembre consegnerà lo studio di prefattibilità. a fine dicembre verrà chiuso il percorso dell’analisi costi-benefici e si passerà poi al progetto esecutivo. Considerato che il vecchio percorso per Macomer è tagliato completamente fuori dalle ipotesi di un nuovo collegamento tra la dorsale sarda e Nuoro, significa che l’idea di potenziarlo è del tutto marginale.
Forse anche quella di mantenerlo in funzione. E così Macomer si sposta, prima più lentamente e ora con una spinta più decisa, verso una collocazione e un ruolo economico sempre più insignificanti. Come è trascurabile anche il suo peso politico. Se paragonato al mazzo di carte di una partita a briscola vale quanto il due. Nel giro di una settimana questo è il secondo schiaffo inferto a un territorio che in Sardegna sembra non conti più nulla. È di una settimana fa la decisione della Giunta regionale di accorpare a Nuoro la vecchia zona industriale di Macomer commissariata da oltre tre lustri. Le scelte di politica industriale, se in futuro se ne faranno, saranno decise altrove. Qualche poltrona (con gettone) nel direttivo metterà a tacere gli spifferi di malumore. Nessuno si è però accorto che, come è accaduto per le altre zone industriali a partire da quella di Suni, il Consorzio provinciale non ha portato avanti nessuna politica di promozione per kindividuare e insediare nuove imprese, cosa che invece, soprattutto con la presidenza di Nino Carrus, ha fatto in passato la Zir di Macomer. Chi amministra e chi fa politica in questo territorio, anziché unire le forze per portare avanti azioni di un certo peso, si arrocca invece nel proprio castello in un soffice ed etereo immobilismo veleggiando verso sterminati orizzonti di irrilevanza.
Costruire una nuova tratta ferroviaria parallela di pochi chilometri a quella già esistente Nuoro Macomer non ha senso sarebbe soltanto uno spreco di denaro, se si vuole costruire una nuova tratta avrebbe più senso da Nuoro a Oristano passando dal Berigadu Mandrolisai e Barbagia così da servire delle zone QUASI ISOLATE dal servizio di trasporto pubblico a con strade obsolete