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Girandola di parroci (senza un perché)

Cambio di parroci nelle chiese della diocesi di Alghero-Bosa con trasferimenti che interessano anche il Marghine.  Il vescovo Morfino ha disposto una girandola di avvicendamenti «per rianimare l’annuncio del Vangelo e riorganizzarlo a partire dalla realtà concreta che viviamo». L’annuncio è stato dato nel sito internet della diocesi. Nel Marghine i movimenti riguardano Silanus, Dualchi e soprattutto Macomer.

Con l’esigua disponibilità di preti legata alla crisi delle vocazioni, per il vescovo non sarà stato facile riuscire a coprire le “caselle” scoperte delle parrocchie. La diocesi dispone complessivamente di 49 sacerdoti e conta 61 parrocchie. Di questi 19 hanno un’età tra 70 a 94 anni e fanno quello che possono. I preti vanno in pensione a 70 (anche a 68 se hanno i contributi), ma possono continuare a ricoprire incarichi (vescovi e parroci) fino a 75. Poiché «la messe e tanta ma sono pochi gli operai», si fanno però eccezioni.

Questi i movimenti dei parroci nel centro Sardegna. A Macomer padre Andrea Rossi, amministratore parrocchiale della parrocchia della S. Famiglia e di S. Francesco, si occuperà anche di San Pantaleo e della parrocchia Madonna Missionaria. Sarà coadiuvato da don Marco Saurra e dal diacono don Leonardo Arca.

Padre Vito Lombardi lascia Silanus e andrà ad amministrare le parrocchie S. Giorgio martire in Pozzomaggiore,  S. Giulia in Padria, S. Giovanni Battista in Mara e S. Giorgio martire di Semestene. Siccome avrà un carico di lavoro notevole, lo aiuteranno i Cappuccini della Provincia di Sardegna-Corsica e qualche prete della zona.

Alla parrocchia Sant’Antonio abate  di Silanus andrà don Ottavio Sias, che lascerà Macomer e si occuperà anche della parrocchia di San Pietro di Lei. Don Mauro Demartis lascia Macomer per  occuparsi della parrocchia di S. Giovanni Battista di  Sedilo. Don Battista Mongili, infine, va via da Sedilo e andrà a fare il parroco a Dualchi (parrocchia San Leonardo).

Le nomine dei parroci sono conferite per nove anni, secondo la prassi comune e il limite minimo stabilito dalla Conferenza episcopale italiana. La presa di possesso dei parroci viene fatta solitamente nel mese di ottobre.