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Il caftano blu

Regia: Maryam Touzani
Interpreti:
Lubna Azabal, Saleh Bakri, Ayoub Messioui, Abdelhamid Zoughi, Zakaria Atifi, Fouzia Ejjawi
Origine: Francia, Marocco, Belgio, Danimarca 2022

 

Il tempo che passa lentamente, la pazienza e l’amore, scandiscono questo piccolo film marocchino presentato al festival di Cannes nel 2022.

La storia si svolge nella medina di Salè, Marocco; Mina e suo marito Halim hanno un negozio di caftani. Mina si occupa della gestione del negozio, Halim è un maalem, un maestro sarto che confeziona gli abiti.

Arriverà un’apprendista, il giovane Youssef, ha voglia di imparare il mestiere, è un ragazzo mite, attira l’attenzione di Halim, e qui scopriremo il segreto nascosto di Halim e Mina.

Halim è omosessuale, vive la sua omosessualità repressa frequentando gli hamam, dove consuma fugaci incontri con altri uomini; ma questo non scalfisce l’amore della coppia, Mina ha anche subito un operazione al seno, si sta spegnendo lentamente sempre assistita dal marito.

E’ l’amore quel che lega questo piccolo film molto bello; l’amore per un mestiere artigianale che richiede pazienza, passione e lentezza, una risposta a un mondo sempre più consumista e amante della velocità, magnifiche le immagini dei polpastrelli e delle mani che lavorano sul caftano. “Ormai nessuno è più capace di farli. Guarda i dettagli di questi ricami, la perfezione di queste curve… è ancora splendido come se fosse nuovo”, dice Halim a Youssef porgendogli un antico e prezioso caftano.

E’ sempre l’amore che tiene uniti Mina e Halim, un amore pudico, fatto di rinunce, di attese, di tenerezza e gratitudine. Un amore vero e profondo, una risposta alla bruttezza del mondo.

E’ giusto sottolineare la bellissima fotografia della direttrice Virginie Surdej e la magnifica, intensa, interpretazione dei due protagonisti: Lubna Azabal e Saleh Bakri.