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Rossana Ledda a Riccardo Uda: “Togli il bavaglio”

Riceviamo e pubblichiamo 
Durante la scorsa riunione dei capigruppo tenutasi il 23 ottobre, ho proposto di aggiungere un punto all’ordine del giorno per il Consiglio comunale del 30 ottobre, riguardante la situazione aggiornata del tavolo dell’unione dei Comuni del Marghine.
Il Sindaco Uda ha invece ritenuto di non doverlo trattare perchè ci avrebbe pensato la stampa e perchè – a suo dire-trattasi di argomento politico.
L’esigenza è quella di conoscere, in tempi utili e aggiornati, e nella più alta e nobile sede preposta che è il Consiglio Comunale, un argomento così importante e significativo, con un dibattito durante il quale ogni consigliere può esprimersi democraticamente.
E così , davanti a questo diniego, mi vedo costretta ad utilizzare anche io la stampa e la rete per definire la scelta inopportuna, propria di chi – come il nuovo Sindaco – si reputa uomo solo al comando, senza accettare il dialogo ed il confronto, e che agisce pertanto con prepotenza e con dispotismo.
Quale occasione migliore del Consiglio comunale in streaming per motivare ed argomentare le proprie scelte? O ha paura di confrontarsi e dover ammettere che la scelta di sfiduciare l’attuale presidente Arca è motivata dal fatto che lui rappresenti lo schieramento politico a lui poco simpatico?
Ho insistito nella mia richiesta, soprattutto di fronte all’ennesima- seppur ridicola e infondata provocazione- che in 10 anni non abbiamo fatto niente! Ma daiii!
Che pochezza di parole per mancanza di risposte contenutistiche e reali!
E sì che ho cercato di spiegare al nuovo Sindaco che adesso ha vinto, che ha vinto bene e che deve essere il sindaco di tutti!
Se fosse lontanamente illuminato abbandonerebbe le vendette, la supponenza e le godurie da poterino, e soprattutto metterebbe da parte rancori e critiche verso persone con le quali è stato in squadra e a braccetto per diverso tempo.
Lo esorto anche qui a dedicarsi ed impegnarsi solo esclusivamente per il futuro di tutta la comunità del Marghine e per il solo ed esclusivo interesse collettivo.
La sua visione miope nelle politiche sovracomunali, sta di fatto paralizzando la nuova programmazione del sociale, con gravi ricadute sulle comunità .
Per fare un esempio, tra 8 settimane, si rischia la chiusura del centro diurno disabili, se l’Assemblea non delibera e non dà indicazione agli uffici.
Con tutte le difficoltà legate alle Unioni dei Comuni che non hanno mai avuto il personale necessario per operare con efficienza ed efficacia, diventa ancora più urgente facilitare e sbloccare tutti i vecchi e nuovi progetti.
 Oppure il Sindaco Uda vuol chiedere prima ad ogni utente e beneficiario delle politiche sociali a quale schieramento politico appartiene per sbloccare i servizi?
Nel giro di 5 mesi di governo si è riusciti a dividere un territorio e a creare rotture e non sinergie, a scapito dei più deboli e di tutta la comunità del Marghine per risorse e progetti preziosissimi dei quali Macomer usufruisce circa al 50%, se ci basiamo sul numero di abitanti ma soprattutto su quel tavolo negli ultimi 10 anni non si è pensato alle appartenenze politiche, seppur diverse, ma a ragionare e lavorare per il Marghine!
Invito il nuovo Sindaco ad avere maggiore garbo istituzionale e a favorire un atteggiamento di apertura, di dialogo, di confronto e di lavoro per creare sinergie e non divisioni, perchè sono fermamente convinta che i cittadini del Marghine abbiano bisogno di orizzonti futuri più ampi, di azioni concrete e di continuare il percorso di costruttori di comunità.
Rossana Ledda