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Prostate senza reagenti

Doveva sottoporsi a una visita urologica urgente (in privato e a proprie spese perché nel pubblico da tempo l’urgenza è solo un’idea), ma ha dovuto rinviarla perché il laboratorio d’analisi (questa volta pubblico) al quale si è rivolto per l’esame del PSA (marcatore di problemi alla prostata, soprattutto tumori) non ha fatto gli esami perché mancano i reagenti.

Non è la prima volta che accade.
Nei mesi scorsi, proprio per un problema di mancanza dei reagenti, molti esami esterni sono saltati. Sembrava che tutto si fosse normalizzato (così almeno era stato annunciato dalla Asl di Nuoro), invece i problemi si sono ripresentati.

Quello del paziente con problemi alla prostata che potrebbero nascondere un tumore, non è un caso isolato. Anche altri utenti del servizio sanitario hanno dovuto rinviare visite per problemi di altra natura perché non avevano gli esiti delle analisi. Se prima era possibile rivolgersi ai laboratori privati convenzionati e ottenere la prestazione pagando un ticket, dal prossimo 1° aprile verrà meno anche questo. Tra un mese e mezzo o poco più, infatti, i laboratori di analisi della Sardegna potrebbero cessare di erogare i servizi sanitari in convenzione con le Asl.

Ciò significa che le liste d’attesa dei laboratori pubblici finiranno per esplodere e in più, se la carenza di reagenti dovesse diventare cronica, chi ha problemi di salute o si paga le analisi di tasca o si rivolgere in preghiera a un santo taumaturgo.

Pagare di tasca non è alla portata di tutti. Se un emocromo completo costa da 5 a 10 euro e un PSA libero e totale da 30 a 40 euro, certi esami, come quelli per diagnosticare un mieloma o altre forme tumorali, superano i cento euro l’uno per arrivare anche a 300. Quello che potrebbe accadere nei laboratori privati è legato al nuovo tariffario nazionale per la specialistica ambulatoriale pubblicato nel mese di febbraio dell’anno scorso che taglia i rimborsi delle prestazioni ambulatoriali fino del 70% per i laboratori di analisi cliniche convenzionati col SSN su tariffe tariffe di 25 anni fa. In poche parole, i prezzi di 25 anni fa vengono tagliati del 70%.

Come ha spiegato all’Ansa Enrico Tinti, coordinatore Federlab Sardegna, l’associazione che raccoglie i laboratori privati, ciò significa che non solo non sono coperti i costi di gestione di una laboratorio (personale, attrezzature, bollette e materiale di consumo), ma neppure quelli dei reagenti. Se la Regione non predisporrà un tariffario alternativo che copra i costi, dal primo aprile in Sardegna si pagheranno interamente le prestazioni. In altre regioni è stato predisposto subito un tariffario che copra i costi, in Sardegna vuoto totale. Le nuove tariffe sono legate ai nuovi Lea ed entreranno in vigore il prossimo primo aprile. I Lea sono i livelli essenziali di assistenza, cioè le prestazioni e i servizi che SSN è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse). Si potrebbe pensare, come hanno fatto alcune associazioni dei consumatori, che un taglio del 70% alle tariffe va a vantaggio dei cittadini, ma non è così. Imporre un prezzo calmierato che non copre i costi e significa far chiudere le attività. «Alle strutture convenzionate vengono attualmente applicate tariffe fissate nel 1998 _ ha detto ancora Enrico Tinti _ , sono ormai vecchie di 25 anni e vogliono tagliarle ancora del 70 per cento. Significa che con i soldi che arriveranno dalla Regione non solo non pagheremo il personale, ma neanche i reattivi».