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Strade a pezzi

In tutta la provincia sono circa 1000 chilometri, nel Marghine molti di meno ma in degrado come i restanti.
Benvenuti nelle strade provinciali del centro Sardegna e nei tratti realizzati dalla Provincia che si caratterizzano per le condizioni di esercizio, non certo le migliori, e per l’inefficienza amministrativa che le ha ridotte in questo stato.
Si tratta di poco più di cento chilometri di strade.
Alcune, come la sp. 6 che collega Silanus a Dualchi e Noragugume, è identica ai tempi in cui è stata realizzata negli anni Cinquanta: stesso percorso, stessa carreggiata larga 5,5 metri, stesso pericolo frane e stesse curve.
Anni fa è stato rifatto l’asfalto, ma è un ricordo lontano. Le cose non cambiano più di tanto nelle altre strade.
Eppure non si tratta di viabilità poco importante. Per quanto venga considerata secondaria, quella delle strade provinciali  (soprattutto su alcune) sostiene una mole di traffico di tutto rispetto.
Si pensi alla sp. 33 Borore-Ottana, sulla quale passa il traffico, soprattutto quello dei mezzi pesanti, che proviene da Nuoro e dopo aver percorso la ss. 131-bis, devia su questa strada quando deve procedere verso Sassari e Porto Torres evitando il percorso più lungo fino ad Abbasanta per raggiungere la ss. 131. È normale che il passaggio dei mezzi pesanti riduce i tempi di usura e ne causa in tempi più rapidi il dissesto.

Una delle situazioni più assurde è quella della strada provinciale 62 Bortigali-Mulargia-innesto ss. 131. Nel febbraio del 2016 uno smottamento ne ha imposto la chiusura. Un finanziamento regionale ha consentito l’avvio dei lavori di consolidamento del costone, in gran parte eseguiti, ma dopo sette anni il resto è da fare. Come sono da fare anche i lavori di sostituzione dei giunti del ponte di S’Adde. In un anno non si è riusciti neppure a iniziarli. Per non chiuderlo, il limite di velocità è stato portato a trenta chilometri all’ora.
Le lastre in acciaio che coprono i punti di giunzione della campata si sono rotte e sono state saldate più volte. Con i soldi degli elettrodi e dell’operaio che ha fatto le saldature probabilmente si sarebbe riusciti a pagare il lavori di ripristino dei giunti. È della Provincia anche la circonvallazione di Sindia, circa sei chilometri di strada nata male (in un pantano) e realizzata peggio. Le cause del dissesto vanno ricercate nella presenza di acque sorgive, che non sono state raccolte e deviate e quindi compromettono la stabilità della massicciata e conseguentemente del fondo. Negli anni scorsi la strada era come le luminarie di Natale: apriva e chiudeva a intermittenza. Nel mese di gennaio dell’anno scorso era stata riaperta dopo un lungo periodo di chiusura, ma venne chiusa nuovamente nel giro di due settimane. Sono della Provincia anche la strada per San Leonardo e quella per Scano Montiferro nel tratto di territorio di competenza fino al limite di Oristano. Entrambe necessitano di interventi urgenti di manutenzione, se non del rifacimento del manto di asfalto.