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A Silanus si impara a tessere

Silanus è uno dei paesi della Sardegna dove l’arte antica della tessitura resiste ancora grazie all’iniziativa delle nuove generazioni di donne che l’hanno conservata e la praticano.
Il comune di Silanus ne ha sostenuto l’iniziativa favorendo la nascita di un’associazione che è depositaria e custode della tradizione e favorisce la diffusione delle conoscenze attraverso iniziative rivolte ai giovanissimi.

Si tratta di un obiettivo ambizioso e valido in quanto punta a non disperdere conoscenze che si sono tramandate per generazioni.

L’amministrazione comunale intende perseguirlo attraverso il progetto “Impariamo a tessere”, che non è riferito al plurale di tessera, la scheda personale che dà accesso a qualcosa o l’elemento componente di un mosaico, ma è un termine sardo, in questo caso l’infinito di un verbo, che non ha il corrispondente in italiano se non nella parafrasi «attività di tessitura».

L’iniziativa è rivolta agli alunni delle classi terza, quarta e quinta elementare e sarà portato avanti dall’associazione culturale “Tessinde”, che ha recuperato memoria e tecniche dell’arte tessile a Silanus.
L’obiettivo, come è spiegato in una nota del comune pubblicata nella pagina Facebook dell’ente, è quello di «contribuire all’arricchimento culturale e personale degli alunni, nonché ad una loro maggiore consapevolezza della storia e della cultura identitaria del proprio territorio», ma anche quello di «far conoscere alle nuove generazioni il mondo della tessitura, in particolar modo i materiali utilizzati e la loro lavorazione».

Nessuno pensi che i bambini saranno piazzati davanti a un telaio e messi a far scorrere la spola nell’ordito e a battere la trama col pettine.

Il progetto parte dalle cose più semplici con una visita alla mostra sull’arte tessile di Silanus  “Il filo della memoria” allestita nell’ex casa Aielli dall’associazione “Tessinde”.
Poi si passerà alle attività pratiche più elementari durante le quali gli alunni delle elementari impareranno a riconoscere le fibre come il cotone, la lana, il lino, la seta e la canapa. Si passerà poi a realizzare dei semplici manufatti attraverso “telai” semplici, quasi dei giocattoli sui quali però è possibile stendere un ordito e infilare delle trame fino a costruire il tessuto. «Incoraggiare i bambini a esplorare la pratica della tessitura non solo promuove la preservazione di antiche tradizioni, ma li avvicina anche alla bellezza e alla diversità delle nostre forme artistiche ed espressive _ conclude la nota del Comune _. Ci auguriamo che questo progetto possa ispirare una nuova generazione di appassionati di tessitura e contribuire a mantenere viva l’eredità culturale di Silanus».

Un commento

  1. Sergio
    Sergio 20 Marzo 2024

    Ma forse c’è un po’ di confusione nella comprensione della parola tessere, e il rapporto tra le due lingue, italiano e sardo.
    Ma vi voglio ricordare che esistono anche i vocabolari di italiano oltre che quelli di sardo.

I commenti sono chiusi.