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Domenica 18 giugno

Oggi il Corriere della Sera fa una timida apertura sul disegno di legge di riforma della giustizia varato dal Consiglio dei Ministri. Notare la finezza del titolo. Parla di “duello” e relega all’occhiello la parola giusta, “scontro”. Ma tant’è.

Nelle pagine interne troviamo anche la cronaca del dibattito interno al Pd, dove vi è, grazie a Dio, anche chi dà ragione alla riforma Nordio, ma sembra ancora prevalere l’idea di quanti affidano alla magistratura compiti soteriologici e poteri corrispondenti.

Il Corriere, poi, svela la sua natura bottegaia ben dissimulata sotto i panni della rispettabilità, dedicando ancora ben due pagine al cavaliere,  e ricordando a chi non l’avesse ancora capito quanto conti Marina Berlusconi. Un articolo inutile, di esplicita celebrazione che forse è funzionale a spianare i rapporti tra il patron del Corriere, Cairo, e la famigliona.

Ovviamente ai riti post funebri del Corriere risponde Il Fatto Quotidiano, ricordando, forse a ragione, le vittime politiche e culturali del Cavaliere. Si noti che alcune delle celebrate vittime, sono giudicate dalle loro vittime come esemplari carnefici, ma questo poco importa nella politica da curva sud della Repubblica italiana.

 

 

 

 

 

Il Fatto, però, dà anche una notizia importante, oltre quelle divulgate per nutrire l’antiberlusconismo. Fa sapere che la Procura di Firenze, che indaga sui boss Graviano e sulle stragi del 1993, hanno convocato Urbano Cairo, il patron del Corriere di cui sopra, per interrogarlo sulla chiusura della trasmissione di Massimo Giletti “Non è l’Arena”. Sembra che Giletti abbia messo a verbale che Baiardo, il gelataio amico dei boss, gli ha mostrato una foto di Berlusconi al tavolo coi due fratelli. Staremo a vedere.

 

 

 

 

La stampa di destra si occupa, da par suo, dei fatti della sinistra. Ieri, alla manifestazione dei Cinquestelle contro la precarietà della vita e degli stipendi (tra i contestati anche Dio), Grillo ha avuto la pessima idea di parlare di “brigate” civiche, che col “passamontagna” di notte mettono a posto marciapiedi e raddrizzano le gambe ai cani. Ovviamente la Destra lo ha preso di mira e ha titolato, addirittura, con “Vogliono il morto”, manco che raddrizzare le gambe ai cani sia un’attività nociva e tossica.

In questo contesto L’Unione Sarda oggi apre con la consueta pratica onanista che ha sempre seguito tutte le interviste di Solinas: un pezzo sulle reazioni all’intervista. la verità è che non ci sono reazioni spontanee, ci sono domande sull’intervista. È diverso. E il clima è che nessuno si fa prendere pe ril naso dalle promesse di fine legislatura.

La Nuova Sardegna, invece, si fa incantare dalle promesse e fa un marchettone al Rettorone, dedicando l’apertura alla localizzazione del nuovo ospedale di Sassari (credeteci e sarete salvi!). Nelle pagine interne, però, si certifica anche che non ci sono contatti col sindaco da tempo e si dà timidamente la parola al deputato Silvio Lai che ricorda a tutti che Solinas non è il mago Zurlì .

 

La Nuova ripristina per un giorno la pagina Marghine Planargia e dà la notizia della dichiarazione di calamità naturale da parte del sindaco di Macomer.

 

L’Unione risponde dando conto della nuova festa alcolica in programma a Bosa, organizzata dalla stessa associazione che ha organizzato la festa della birra e che punta a sostituire la festa del vino. Sta nascendo il monopolio dello svago etilico lungo il fiume.

Infine L’Unione dà conto dell’intervento di Gianfranco Congiu nel consiglio comunale di Macomer che trovate qui

Qui potete leggere l’inchiesta sul perché ancora non è stato costruito il deposito ferroviario-officina a Macomer.

Su Sardegna e libertà trovate la mia lettera aperta all’editore dell’Unione Sergio Zuncheddu.