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Il gobbo di Macomer

Inaugurato nel 2007 dopo circa otto anni di lavori, il ponte del rio S’Adde presenta ancora dei problemi.
Ieri la carreggiata nella direzione Nuoro-Macomer era ristretta perché i lastroni in acciaio, con i quali sono stati coperti i giunti disallineati che avevano causato un incidente, si sono rotti.
Più che di una vera e propria rottura della lastra, si tratta della saldatura che ha ceduto in seguito alle frequenti sollecitazioni dei mezzi che percorrono la SS 129 per accedere a Macomer.
La segnaletica indica che bisogna spostarsi a sinistra per proseguire, invadendo parte della corsia con direzione di marcia verso Nuoro e in condizioni di sicurezza che è facile immaginare.

Il problema dei giunti si è presentato a gennaio. La provincia, ente proprietario del tratto di strada e del ponte, ha risposto con la chiusura al traffico per un paio di settimane.
Quella che doveva essere una soluzione provvisoria, praticamente un rattoppo, è durata quasi sette mesi.
Da poco è stato annunciato l’imminente inizio dei lavori di rifacimento dei giunti, ma forse di problemi potrebbero essercene anche altri.
Quello che già chiamano “il gobbo di Macomer”, per le gibbosità dei due dossi nei punti di giuntura della campata centrale con le quali è nato, ha creato problemi già in corso di realizzazione. In primo luogo per i tempi.
A farne le spese pendolari e commercianti, questi ultimi perché in più di sette anni di chiusura della Macomer-Nuoro hanno visto sfumare la clientela del Marghine, che nel frattempo ha puntato verso altri approdi. Ora si teme una nuova chiusura, che creerebbe altri problemi anche più pesanti perché, con i lavori in corso sulla SS 131, non è facile accedere a Macomer dalla direzione nord.