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Macomer: un cinema senza film

Con la stagione teatrale Cedac sta andando alla grande, ora si tenta anche con i film, ma ridare nuova vita al cine teatro “Costantino” utilizzando la sala anche come cinema non sarà facile.
Non si ha in quanti abbiano risposto al bando del comune che sollecitava manifestazioni di interesse per individuare «un soggetto con esperienza documentata in precedente analoga attività, che dia corso presso il cine teatro Costantino, alla stagione cinematografica».
In poche parole si cercava un gestore per riaprire il cinema.
Il termine per rispondere al bando scadeva il 5 dicembre.
La sensazione è che non si sia fatto avanti nessuno, anche perché  le condizioni previste erano piuttosto onerose, per non dire proibitive (non è ancora chiaro se il Comune si sia fatto carico anche delle imposte comunali, a carico, ordinariamente, dei proprietari dell’immobile. La cosa è guardata con interesse dai proprietari di altri edifici storici del paese, ma anche dalla Corte dei Conti).

Si tratta inoltre di un’attività con molte incertezze e a rischio di insuccesso.

Passato il momento di entusiasmo iniziale che all’inizio riempirebbe la sala, il pericolo è che nei giorni successivi si finisca per proiettare i film in una sala vuota.

Per quanto il Costantino sia un teatro accogliente, non è una multisala che risponde di più ai gusti del cinespettatore dei giorni nostri.

Salvo offerte particolari, oggi un biglietto al cinema costa tra i 7 euro di una proiezione normale e i 9 euro in 3D (prezzi multiplex di Prato Sardo).

Tolto il costo del noleggio richiesto dal distributore, che incide tra il 45 e il 55 per cento del costo del biglietto, e il 10% che va alla Siae, al gestore non rimane molto per pagare le altre spese che comprendono  l’impiego di tecnici qualificati, la pulizia e il mantenimento del locale, le autorizzazioni di sicurezza, le bollette e tutto ciò che serve.

Il Costantino di Macomer è stato realizzato e aperto nel 1969.

Nel 1995 è stato completamente ristrutturato con una nuova insonorizzazione e l’installazione di un impianto audio Dolby digital surraund, all’avanguardia per l’epoca, e nuove nuove poltroncine per un totale di 328 posti.

A Macomer il cinema è arrivato alla fine degli anni Trenta, quando Costantino Barria, padre degli attuali proprietari della sala di via Satta, aprì l’Arena, un cinema all’aperto che funzionava solo d’estate in uno spazio di via Grazia Deledda.

Poco distante, all’incrocio tra via Genova e via Roma nel 1951 aprì il cinema Verdi, con 400 posti e schermo gigante in cinescope.

Infine il Costantino in via Satta, all’epoca un gioiello che ha conosciuto tempi d’oro.

Nella prima metà degli anni Settanta andava alla grande con i film e soprattutto con le prime visioni. Sempre in quegli anni, in determinati giorni della settimana andavano in scena spettacoli di spogliarello che accendevano l’immaginario erotico degli scapoloni dei paesi della zona e dei vitelloni di provincia che accorrevano in massa.

Poi sono rimasti solo i film, con molte prime visioni che riempivano la sala per giorni consecutivi.
Va anche sottolineato che all’epoca una fetta consistente del pubblico era costituita dai militari della caserma Bechi Luserna, per la gran parte reclute che al cinema trovavano una delle poche occasioni di svago offerte da Macomer nelle ore della libera uscita. Oggi il pubblico  è diverso, con esigenze nuove e profondamente cambiate rispetto al passato.