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Venerdì prossimo: un incontro per un progetto

Venerdì prossimo, 12 dicembre, Soru sarà a Macomer, alle 17:30 alle ex Caserme Mura.
Non è solo un incontro dove Soru illustrerà le sue idee e il suo programma.
Inutile negarlo: è un evento; anche perché noi siamo stati prima irriducibili alleati, poi terribili avversari e ora, di nuovo, non solo alleati ma, inaspettatamente, amici.

Come e perché accadono queste cose?
Per due motivi. Primo perché entrambi abbiamo in testa di produrre qualcosa di profondamente nuovo per la Sardegna. È stato ciò che ci fece incontrare circa vent’anni fa. È ciò che ci muove oggi.
Secondo perché siamo diversi: niente più da dimostrare, abbiamo urgenza di non perdere tempo, la nostra umanità mi pare più intensa perché intaccata da tanti guai e da tanti dolori che hanno disarmato la superbia e il narcisismo e indotto a badare all’essenziale. Sappiamo riconoscerci con serenità.

Scrivo perché ho bisogno di aiuto.
Questo progetto consiste nel far nascere un’area politica tutta sarda legata ad un avanzato programma di governo.
È la mia idea da sempre: unire tutte le declinazioni sarde dei diversi pensieri politici europei in un grande soggetto federato che rappresenti politicamente la Sardegna in modo unitario e distinto dai due poli italiani.
Questa è l’unica strada attraverso cui una regione spopolata può pesare di più in una nazione divisa come l’Italia.
Serve unità politica dietro l’unità istituzionale.
Soru ha la testa giusta per coordinare l’azione di governo di una coalizione di questo tipo. Sa coordinare più fattori; sa trattare e tenere il punto, non manda via più nessuno.
A me basta che il progetto si realizzi.
Non cerco potere, anzi il mio dubbio che il potere avveleni le anime delle persone cresce di giorno in giorno.
Il potere è gestito meglio da chi lo odia, come Platone faceva dire a Socrate (un tempo lo si faceva leggere nelle scuole, oggi non più, e infatti i Progressisti….)

Non conosco tutti i lettori di questo blog.
So che chi ci si ritrova ha tante radici.
Siamo libertari, un po’ ostili agli apparati, sentimentali (io, per esempio, capisco i tradimenti politici, capisco gli adultèri per passione – mi fanno ridere – ma non perdono mai i tradimenti affettivi), attratti dall’Infinito (che c’è), mossi dal desiderio, affascinati dal coraggio, stupiti dall’arte, pigri all’inverosimile.
Chiedo aiuto.
L’evento di Macomer non è solo un momento di coraggio di due persone che si espongono; è un esempio di come ricostruire la Sardegna a partire da una ritrovata umanità. Chiedo a chi può, se può, di partecipare, di motivarsi e di aiutarci a fare buone cose, buone liste, buon cammino.