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Silanus: meglio case crollate che case abitate

Con Area ci ha provato più volte, ma senza risultati.
Ora il sindaco di Silanus scrive anche al presidente della Regione, sperando che diversamente dall’Azienda regionale per l’edilizia abitativa, subentrata con un altro nome e un’altra forma all’Istituto autonomo case popolari (Iacp) sostanzialmente per fare le stesse cose, riesca a dare delle risposte.

Gian Pietro Arca non chiede la luna, ma che si eseguano i lavori per rendere agibili quattro alloggi popolari per assegnarli a chi ne ha bisogno.
Sono situati nelle vie Matteotti, Amendola, Don Luigi Sturzo e Nazario Sauro.
I primi tre sono stati costruiti una trentina di anni fa’. L’ultimo è più datato.
Necessitano della manutenzione ordinaria e della revisione degli impianti elettrici, idrici e fognari. Qualcuno presenta lesioni. Altri dispongono di uno spazio esterno dove la vegetazione è cresciuta incontrollata e si presenta come una giungla.

L’ultimo intervento del sindaco nei confronti di Area è del mese di febbraio. Con una lettera manifestava disappunto per il fatto che, nonostante le innumerevoli segnalazioni e le richieste di intervento «fatte per le vie brevi», cioè per telefono o contattando di persona dirigenti, amministratori e funzionari, l’azienda non aveva eseguito lavori di nessun tipo per rendere abitabili  e assegnabili appartamenti disabitati da anni dove, allo stato delle cose, è meglio non metterci piede.

Era a fine di febbraio, quindi in Quaresima, ma è come se quella lettera sia stata spedita durante l’Avvento perché sembra quasi che Gian Pietro Arca abbia scritto a Babbo Natale: risposte zero. Dato che si tratta di un’azienda regionale, ora chiede al presidente della Regione di farsi carico del problema, sia per quanto riguarda i lavori da eseguire sia delle regole di buona creanza che un’azienda pubblica dovrebbe rispettare dando risposta alle istanze di chi rappresenta i cittadini per i quali è stata creata e ha ragione di esistere. «La situazione non è più sostenibile _ dice il sindaco _  e per questo si chiede un intervento da parte dell’Amministrazione regionale». Siamo alla seconda puntata di questa vicenda. La sensazione è che ce ne saranno altre.