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Tripadvisor promuove Macomer

Ristoranti e alloggi prendono il massimo della valutazione, i luoghi visitabili qualcosa in meno, ma in ogni caso Macomer ne esce a pieni voti.

Tripadvisor il sito web di recensioni di alberghi, bed&breakfast, agriturismi, ristoranti,  prenotazioni di alloggi e altri contenuti relativi ai viaggi e al turismo, promuove Macomer.

Più che il sito, a promuovere la città sono i visitatori che hanno poi lasciato una recensione valutando i servizi e le cose viste e visitate.
I sei luoghi preferiti dai viaggiatori sono, in ordine di preferenza, il complesso archeologico di Tamuli (96 valutazioni quasi tutte a punteggio pieno), il nuraghe Santa Barbara, la chiesa Madonna Missionaria, la Chiesa San Pantaleo, la necropoli di Filigosa e il museo etnografico Le Arti Antiche.
Tranne le due chiese, gli altri quattro siti sono gestiti dalla cooperativa Esedra, che organizza visite ed escursioni.
Considerate le valutazioni espresse da chi ha scritto le recensioni su Tripadvisor, evidentemente la cooperativa ha fatto un buon lavoro nel tenerli in ordine, renderli accessibili e presentarli.
Questa una valutazione per il complesso di Tamuli espresso da un professore che accompagnava gli studenti di una scuola superiore in visita didattica: «La guida è stata molto professionale e preparata ma ha saputo anche proporsi nel modo migliore».
Un visitatore di Gorizia per il nuraghe Santa Barbara e la necropoli di Filigosa: «Tra tanti siti visti, questo rende meglio l’idea di come erano una volta. La guida ha spiegato nei dettagli la particolarità del sito archeologico e le successive modificazioni. Assieme alla domus de janas vicina, assolutamente da visitare».
Tripadvisor è un sito diffuso in tutto il mondo per cui le valutazioni di chi ha scritto le recensioni sono la miglior promozione che si possa offrire all’immagine turistica della città. Bisogna poi vedere in che modo Macomer riesce a “vendersi” sul mercato del turismo. Probabilmente non bene. Il primo impatto per chi arriva non è dei migliori. Dal lato sud incontra subito una specie di foresta incolta con i “cadaveri” delle palme uccise dal punteruolo rosso a dare il benvenuto.

La città non offre molto a chi arriva da fuori. Sulla via principale molte finestre chiuse di case vuote da anni, serrande abbassate di negozi che non ci sono più e le scritte “vendesi” e “affittasi” che certificano una decadenza economica in stato avanzato. Tolto ciò che può offrire la cooperativa Esedra ai suoi clienti, non c’è altro, neppure il museo archeologico che da vent’anni aspetta di essere allestito e aperto al pubblico e che conta più inaugurazioni che giorni di apertura.