Premi "Invio" per passare al contenuto

Sindacati e ferrovie: fine del coretto sull’aria fritta

Se Nuoro si allontana avviciniamoci a Oristano.
È questa, in sintesi, l’idea che a livello popolare si va diffondendo nel Marghine come risposta alla realizzazione di una nuova ferrovia che dovrebbe collegare Prato Sardo ad Abbasanta segnando, di fatto, il progressivo abbandono della tratta che collega Nuoro a Macomer e i paesi del circondario.

L’idea di cambiare provincia è comparsa inizialmente nei commenti agli articoli dei giornali online e ora circola nei social. Il dibattito sulle scelte per un nuovo tronco ferroviario che lascerebbe fuori il Marghine continua, anche se si ha la sensazione che si stia discutendo di fumo, non quello dei treni, ma il fumo elettorale a buon mercato  sparso a piene mani in vista delle consultazioni regionali.

Ne discutono i sindacati, fra i quali ci sono i favorevoli, come la Cisl, e i contrari, a partire dall’Ugl.
La segretaria generale della Cisl di Nuoro, Maria Luisa Ariu, è soddisfatta per la realizzazione di un’infrastruttura che consentirà di «uscire almeno in parte dall’isolamento che in troppi si erano abituati a tollerare come normale». Considera il piano di prefattibilità un primo passo concreto verso la realizzazione di un collegamento che consentirà di ridurre a mezz’ora il tempo di collegamento tra Nuoro e la dorsale sarda. Oltre ai vantaggi per quanto riguarda i collegamenti tra il capoluogo di provincia e i principali centri della Sardegna, la segretaria della Cisl considera anche la ricaduta occupazionale legata ai cantieri per la realizzazione della nuova ferrovia.

Di tutt’altra idea Simone Testoni e Adriano Cabigiosu, segretari Ugl di Nuoro e Sassari: «La direttrice Nuoro-Abbasanta _ dicono _ taglierebbe fuori tutti i comuni del Marghine attualmente serviti da Arst Spa».
Non nascondono poi le perplessità per un progetto che considerano «avveniristico e in controtendenza con il piano regionale dei trasporti che prevede il collegamento con porti e aeroporti», mentre sarebbe ben diverso e sicuramente più utile un progetto ferroviario per collegare Nuoro con Olbia, dove esistono un porto fondamentale per i collegamenti marittimi con la Sardegna e aeroporto di grande rilevanza turistica.
Altre perplessità sul progetto riguardano il fatto che il progetto «presenta moltissime difficoltà, in primis di sicurezza, poi delle velocità del treno, che sono le velocità reale, commerciale, media d’orario e simbolica». Ricordano infine che i lavori in corso sulla Macomer-Nuoro, dove l’Arst ha già investito 50 milioni, puntano a una velocità media di 70 km/h, con velocità massima di 100 km/h.

2 commenti

  1. Filippo Corridoni
    Filippo Corridoni 18 Febbraio 2024

    C’è un aspetto in questa storia, che pare, nessuno dei favorevoli alla nuova tratta, tenga in considerazione, quanti passeggeri usurfruiranno di questo servizio ? perché, a meno che, non si voglia far nascere qualcosa di antieconomico destinato a finire sulla groppa della Regione, quei vagoni devono avere passeggeri e merci sufficenti per essere economicamente sostenibili.
    Sarei curioso di sentire qualcuno che parlasse anche di questo.

  2. Piero Fadda
    Piero Fadda 25 Febbraio 2024

    La proposta di una nuova linea ferroviaria a scartamento ordinario per collegare Nuoro alla dorsale nord-sud sarebbe giusto riconoscere il diritto al servizio pubblico all’unica provincia non servita dalle ferrovie dello stato, allora sarebbe giusto che la nuova linea fornisca il DIRITTO al trasporto pubblico al maggior numero possibile di comuni e cittadini dove usufruiscono di collegamenti scadenti sia del trasporto pubblico che della viabilità, e mi riferisco al centro Sardegna, Barbagia Mandrolisai Barigadu Alta Marmilla e parte del Campidano, quindi sarebbe più giusto costruire la nuova linea da Nuoro a Oristano passando da quei paesi e utilizzare la tratta a scartamento ridotto Nuoro-Macomer come metropolitana di superficie come era stato già proposto alcuni anni fa. Non sarebbe male se anche alla SARDEGNA venisse riconosciuto “il diritto ai servizi come le altre regioni italiane”

I commenti sono chiusi.