La compagnia barracellare di Macomer rischia di dissolversi.
Otto barracelli si sono dimessi. Ne restano sette, troppo pochi per garantire un minimo di efficienza alla compagnia che negli anni scorsi svolgeva un ruolo importante nella vigilanza e il controllo del territorio, nella tutela dell’ambiente, nella lotta e la prevenzione degli incendi estivi e nel garantire l’ordine pubblico collaborando con le forze dell’ordine e la polizia locale in occasione di manifestazioni, sagre e rassegne. Se l’organico non sarà rimpolpato con l’ingresso di nuovi componenti, che a tutti gli effetti sono dei volontari, verrà meno il ruolo fondamentale svolto a Macomer dai barracelli.
È però difficile che si riesca in brevissimo tempo a reclutare un numero di soggetti interessati a far parte della compagnia barracellare e a formarli prima della prossima estate per essere impiegati nell’attività antincendio e in tutte le altre attività di istituto.
Ad avviare un processo di dissoluzione che rischia di essere irreversibile sarebbero problemi interni alla compagnia su questioni che non sono state mai chiarite. Di più non è dato di sapere. La compagnia barracellare di Macomer era stata costituita (ricostituita, per essere più precisi, dato che a Macomer i barracelli ci sono stati e hanno operato in più occasioni anche in precedenza) il 7 maggio del 2003. Meno di dieci anni fa era nel pieno dell’attività. Nel luglio del 2016, in piena campagna antincendi, sette nuovi barracelli entrarono a far parte della compagnia che arrivò a contare 49 effettivi, il massimo raggiunto in vent’anni di attività.
Mentre in passato la compagnia barracellare operava soprattutto in funzione antiabigeato, quella nata nel 2003 svolgeva numerose altre funzioni legate alla tutela del territorio, dell’ambiente e della sicurezza dell’agro e della città. Quello che operava a Macomer era un mini esercito verde a servizio del comune ed era ben presente nel territorio con pattuglie che lo percorrevano e vigilavano soprattutto di notte. Al comune garantiva anche il controllo che un tempo era affidato alle guardie campestri nella vigilanza del monte Sant’Antonio, ma con costi molto più contenuti. L’impegno maggiore per i barracelli di Macomer è sempre stato quello derivante dalla campagna antincendio. Con l’organico devastato dalle dimissioni in massa la compagnia si avvia ora verso lo scioglimento, a meno che non si riesca a rimetterla insieme e a rilanciarla con l’arruolamento di forze nuove, soprattutto giovani.
Perché scrivete inesattezze ? La Compagnia Barracellare di Macomer ha superato i 60 effettivi nel periodo in cui sono stato il capitano e comandante della stessa. Quando diventai capitano l’organico era di circa 30 componenti e durante il mio mandato abbiamo raddoppiato l’organico.
A me piacerebbe entrare e fare una nuova esperienza !
Mi piacerebbe lavorare la ,e poter fare una nuova esperienza!
Io sono colui che ha costituito la compagnia ci sono stati un sacco di ostacoli alla fine sono riuscito e sono soddisfatto. La compagnia doveva essere seguita dall’assessore comunale competente,non so cosa sia successo spero si possa ripristinare presto, forse bisognerà trovare un’altro capitano competente.
Quest’anno la compagnia è riuscita ad ottenere i voti di valutazione annui più alti , dal comune,dal commissariato e dalla forestale,quest’ultima con un ulteriore riconoscimento ,un encomio per il lavoro svolto da noi dimissionari e parlo solo di noi,quindi si fidi qui le competenze c’erano tutte.,a buon intenditore poche parole.
Bravo Ovidio ,il discorso calza benissimo.siamo stati abbandonati da tutti gli assessori e comunque a noi ha sempre dato l’impressione che il comune della compagnia non gliene fregasse (un peso per loro)bastava solo che si intervenissi nei malumori interni causati da certi barracelli e non sarebbe finita così.le lettere inviate ai barracelli dimessi sono solo ipocrisia.
Io sono una degli 8 dimissionari su 13e non 15,a noi non è stato chiesto nulla,sono del parere che prima di scrivere un articolo bisogna accertarsi bene della notizia,e se noi a malincuore abbiamo preso questa decisione trastica e perché siamo stati portati ha farlo.Essendo un piccolo paese le cose si sanno,chi si dovrebbe mettere la mano nella coscenza non siamo noi.
Io sono un componente dimmissionario della compagnia, leggo articoli, commenti su piattaforme e gruppi vari e mi sorge spontaneo un commento che un celebre scrittore un giorno disse: “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio”; pertanto a coloro che aprono bocca solo per fargli prender fiato senza conoscere i motivi che hanno portato al decadimento della Compagnia chiedo cortesemente di asternersi
grazie.
Ognuno si prenda le sue colpe se si fossero dimessi tutti forse la cosa sarebbe stata credibile, solo per il fatto che qualcuno è rimasto chissà cosa ci sarà mai sotto. I barracelli che conosco e in tutta la Sardegna ne conosco parecchi,, mio genero e mio figlio sono barracelli, mai si sono permessi di vantarsi di aver fatto semplicemente il loro dovere. In questi commenti ci sono accuse velate a chissà chi,bisogna poi vedere se poi non partano pure denunce, ma se dobbiamo vedere i fatti tra i vari patteggiamenti qualcuno non ne esce poi così pulito. Imparate che nella vita la legge, come le sentenze vanno rispettate, chi se ne è andato pensi a vivere la sua vita con la speranza che mai nessuna compagna possa anche solo minimamente pensare di riprendervi. Macomer ha bisogno di ben altro e se deve chiudere, ben venga anche la chiusura, tanto il danno di immagine era davanti agli occhi di tutti da un bel po’ di anni.