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Macomer e l’acqua: dai cali di pressione al nulla

L’altra faccia di Abbanoa è Abbanudda, cioè rubinetti a secco come è accaduto ieri a Macomer a causa dei lavori di efficientamento dell’acquedotto che hanno reso necessario interrompere l’erogazione idrica nell’abitato.

A differenza di quanto accedeva fino a qualche mese fa, quando l’impresa che sta eseguendo i lavori chiudeva l’acqua senza preavviso, da qualche tempo l’interruzione dell’erogazione idrica viene regolarmente annunciata.

Per ieri erano previsti «temporanei cali di pressione nel centro abitato dalle 8 fino alle 13», ma più che un calo di pressione è stato un collasso che ha causato non pochi disagi ai macomeresi, i quali per quasi un’intera giornata sono rimasti senz’acqua.

L’erogazione è ripresa alle 16, ma chi non aveva fatto scorte fidando di quanto era previsto nell’annuncio hanno dovuto fare i conti con problemi non da poco. In primo luogo niente doccia, a meno che non si abbia un serbatoio di riserva con autoclave, impianto che la penuria idrica in passato aveva reso indispensabile ma che da tempo in molti hanno smantellato dato che le interruzioni, annunciate, hanno durata breve.

A farne le spese sono state anche e soprattutto attività produttive che utilizzano l’acqua e le attività commerciali. Quando Abbanoa si presenta agli utenti “in versione asciutta” non è piacevole. In diversi bar, ad esempio, non era possibile usare i servizi igienici. In questi casi è meglio rinunciare alla birra. Pare che a causare problemi siano stati i lavori di dismissione di una vecchia condotta di via Lussi e l’allaccio alle nuove tubazioni posate nei giorni precedenti. Nell’annunciare l’interruzione e i cali di pressione il gestore idrico aveva rassicurato gli utenti garantendo che « sarebbe stata cura della ditta esecutrice dei lavori interrompere la distribuzione dell’acqua solo per il tempo necessario all’esecuzione del collegamento nella rete», che invece è andata avanti per gran parte della giornata. I lavori di rifacimento di alcuni tratti della rete idrica di Macomer sono iniziati la scorsa primavera e si presume che andranno avanti ancora per qualche tempo.  Servono per contenere le perdite di un acquedotto colabrodo che sparge nel sottosuolo quasi la metà dell’acqua immessa nei tubi collegati ai depositi a monte. I lavori in esecuzione consistono in opere di efficientamento idraulico, energetico e gestionale della rete di distribuzione, ma soprattutto riguardano il rifacimento delle tubazioni più vecchie e malandate e dei collegamenti della rete alle utenze che sono la principale causa delle perdite.