Nei giorni scorsi Trenitalia ha comunicato il termine dei lavori che per quattro mesi hanno imposto la chiusura della rete ferroviaria della sarda, prima da Macomer a Chilivani e poi fino a Sassari, costringendo i viaggiatori a un fastidioso cambio di mezzo alla stazione di Macomer.
I tempi dell’intervento sono stati rispettati. L’impresa che ha eseguito i lavori è stata puntualissima, anche più dei treni.
L’intervento, che non avrà ricadute sui tempi di percorrenza del tratto di ferrovia interessato, era stato avviato l’8 gennaio scorso ed è stato postato a termine il 5 maggio come previsto dal contratto.
Per ora l’unico vantaggio sarebbe quello di veder aumentate le condizioni sicurezza in quanto il movimento dei treni viene controllato da sistemi elettronici a prova d’errore.
L’interruzione del traffico ferroviario sul tronco Macomer-Chilivani si è reso necessario per procedere all’installazione si sistemi di controllo e sicurezza del traffico con tecnologia Ertms (European Rail Transport Management System), che sarebbe il più avanzato sistema di gestione e controllo del traffico ferroviario, lo stesso utilizzato sulle linee ad alta velocità.
Che però in Sardegna non c’è.
I treni viaggeranno infatti alla velocità di sempre impiegando circa tre ore per andare da Sassari e Cagliari. In termini di tempi di percorrenza, dunque, allo stato delle cose non ci sarà nessuna ricaduta.
Col ritorno alla “normalità”, che sarebbe quella precedente all’impiego di autobus sostitutivi del treno nel percorso interessato dai lavori, si ritornerà alle tre ore di prima al posto delle quattro ore di viaggio necessarie quando bisognava scendere dal treno a Macomer e cambiare nuovamente a Chilivani a seconda che si dovesse proseguire per Sassari, Porto Torres od Olbia. Il vantaggio per Macomer è la fine del traffico di pullman in piazza Due Stazioni