Non sono più animali da soma ma quasi da “collezione”.
I cavalli, un tempo forza lavoro utilizzata per gli spostamenti o per trainare carretti o calessi, oggi sono quasi animali da compagnia (quasi perché non si possono tenere in casa come un cane o un gatto).
Eppure se ne allevano di più rispetto al passato, ma non per impiegarli nel lavoro dei campi o come animali da trasporto.
Il numero dei quelli presenti a Macomer è nel Marghine è cresciuto negli ultimi vent’anni.
Dai numeri registrati nella banca data nazionale dell’anagrafe zootecnica aggiornati al 31 dicembre 2023, risulta che i cavalli censiti nei dieci comuni del Marghine sono 975, quasi un quarto (24,12%) di quelli rivelati dalla statistica in provincia di Nuoro che sono 4.041.
Nel Marghine il comune col maggior numero di cavalli censiti è Macomer (214 capi), seguito da Sindia (190 capi), segue quindi Silanus (155 capi), seguito a sua volta da Bortigali (132), Borore (94), Bolotana (77), Noragugume (38), Dualchi (36), Birori (21), Lei (18).
Diversi appartengono a proprietari che non sono allevatori. In alcuni paesi del Marghine sono presenti associazioni ippiche che hanno favorito la diffusione della passione per il cavallo.
Le più note e impegnate sono quelle di Macomer, Bortigali e Borore. L’Associazione Cavalieri di Macomer, che probabilmente è la più attiva e impegnata, svolge diverse attività. Il cavallo non si alleva più per lavoro o come animale da soma, ma si sfoggia durante le processioni delle sagre che ne prevedono la partecipazione o alle sfilate.
È anche il compagno di escursioni nelle ippovie, presenti anche nel Marghine e in particolare nel territorio di Macomer. Un tempo gli allevatori lo cavalcavano per spostarsi col gregge o con la mandria.
Oggi viene “sfoggiato” in particolari occasioni, un po come si fa con le auto di un certo tipo (chi ce le ha), che rimangono tirate a lucido in garage, mentre nell’uso quotidiano si va in giro con l’utilitaria. Alcuni cavalli del Marghine hanno partecipato a importanti concorsi e gare ippiche vincendo premi e riconoscimenti.
Le aziende di allevamento della zona hanno sfornato diversi campioni che hanno conquistato le vette delle classifiche negli ippodromi della penisola.
Oltre ad allevatori capaci nel Marghine si contano anche diversi abili domatori. È risaputo, infatti, che non basta allevare e crescere un buon cavallo, ma bisogna anche domarlo, che significa renderlo idoneo ad essere montato e maneggiato da un fantino.
Una decina di anni fa’ Laore Sardegna organizzò a Borore un corso di base su “Gestione e tecniche di allevamento del cavallo” rivolto agli addetti del settore e agli imprenditori agricoli del circondario, ma a quell’iniziativa non ne seguirono altre.
Oggi le uniche che vengono portate avanti sono quelle degli allevatori e delle associazioni.