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Niente da fare. Ce la facciamo ancora addosso

Ricordate i pannoloni degli anziani che non arrivavano e la nota con la quale la Asl n.2 di Nuovo informava che dal 2 maggio la situazione si sarebbe normalizzata in quanto alla precedente gestione del servizio subentrava un nuovo operatore?

Oggi è 2 giugno (da quell’annuncio è trascorso esattamente un mese di 31 giorni) e per molti anziani non è cambiato nulla.
Chi può se li compra.

Tenuto conto che non tutti possono permettersi una spesa che non è da poco, c’è anche chi “ricicla” quelli già usati. Come non è dato saperlo.

Cercare di descriverlo è impossibile anche perché di fronte cose di questo tipo l’immaginazione indietreggia.
Molti anziani che li usano (ne fanno uso anche non anziani con gravi invalidità) sono allettati. Le difficoltà alle quali va incontro chi li assiste sono enormi.

E la Asl?
Dopo venti giorni dall’inizio della nuova gestione, qualcuno probabilmente si è reso conto che le cose non funzionano perché con un nuovo comunicato si riconosce che «nella fase di passaggio tra i due operatori sono state riscontrate talune criticità e ritardi nella consegna del materiale pregresso da parte dell’azienda “uscente” (sic! tra virgolette), prontamente prese in carico dai servizi distrettuali».

Difficile capire cosa abbiano preso in carico i servizi distrettuali perché c’è gente che non solo non ha ricevuto il «materiale pregresso da parte dell’azienda “uscente”», ma non ha visto neppure un pacco di panni o di traverse da quella che è subentrata.

Il comunicato prosegue invitando chi dovesse avere dei problemi a chiamare il numero verde  800 902 649 dal lunedì al venerdì tra le ore 9 e le 17. Chi lo ha fatto afferma di non avere mai avuto risposta dopo aver chiamato e atteso a lungo un interlocutore. Nel frattempo non rimane che mettere mano al portafogli e comprare i pannoloni (quelli ad alta assorbenza che servono soprattutto di notte) andando in farmacia, dove costano più di 20 euro a pacco, o nei supermercati, dove costano di meno, ma sempre intorno ai 17-18 euro a seconda dell’offerta. Le confezioni variano da 15 a 20 pezzi. In un giorno se ne consumano anche cinque. Basta fare due conti per sapere a quanto ammonta l’esborso in un mese di mancata fornitura, che si somma al pregresso di cui parla la nota della Asl.